La corsa dei client video

Nell’ultimo anno sono state avviate numerose iniziative legate ad un client video: lo scopo è diventare il telecomando della futura NetTV, sostanzialmente fungono da aggregatori di contenuti e offrono funzionalità di community tipiche Web2.0.
E’ chiaro che chi riuscirà a definire uno standard – nel senso di punto di riferimento per gli utenti – avrà un forte potere sul futuro mercato della televisione non lineare.

Possiamo provare a definire due filoni principali di questa corsa al client: da una parte gli aggregatori aperti e dall’altra aggregatori chiusi. Nel primo caso si tratta di iniziative che non acquistano contenuti o comunque non realizzano particolari accordi con chi possiede i contenuti ma piuttosto rendono disponibile quello che è già liberamente accessibile su Internet. Al contrario, gli aggregatori chiusi invece sono alla ricerca di contenuti di qualità da inserire sulla propria piattaforma.

Quindi, i primi si configurano più come dei motori di ricerca evoluti per i contenuti video, mentre i secondi sono più simili ai broadcaster televisivi; ovviamente nasceranno – esistono già – modalità intermedie.

Questa definizione potrebbe non essere corretta al 100%, ma ci è utile per capire la differenza fondamentale nei modelli di business che sono legati mani e piedi a come viene gestita la pubblicità. Adobe Media Player offre una piattaforma che permette di gestire la pubblicità a chi possiede il contenuto, Veoh TV aggrega video esistenti che possono avere la loro pubblicità già all’interno, oltre ad inserire della propria pubblicità; infine, Joost e Babelgum gestiscono direttamente tutta la piattaforma pubblicitaria; questa differenza è sostanziale.

Quale modalità preferiranno i Broadcaster, Major cinematografiche e produttori di contenuti in generale ? Controllo diretto sulla pubblicità o disintermediazione da parte dei new comer ? Oppure tutte le modalità saranno sfruttate ma differenziate per target ?

Il passo successivo di tutti questi strumenti è ovviamente quello di uscire dal PC e atterrare sul televisore, fino a quando questo accadrà il valore di questo mercato non potrà esplodere, soprattutto a livello nazionale.
La TV tradizionale, sebbene perda spettatori, ha un’audience media irrangiungibile per Internet, ma questo potrebbe anche non essere un difetto.

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1 Commento

  1. [...] parlato di client video lo scorso anno (link), non penso ci sia spazio per così tanti client (itunes, windows media player, winamp, vlc). Oggi [...]