Archive for the 'Mobile' Category

Mobile broadband in Europa

Tutte le volte che vedo i dati sul mercato degli smartphone mi viene da sbuffare. Come si fa a mettere assieme terminali che sono tutti i giorni connessi ad Internet con altri che semplicemente hanno alcune funzionalità avanzate ?

Anche il cellulare da 49 euro ormai può scaricare la posta, lo consideriamo uno smartphone ? Eppure magari non ha né Symbian né un altro sistema operativo considerato Smart. Certo la possibilità di installare applicazioni è un corretto spartiacque ma serve a qualcosa se non si collega mai ad Internet ?

In tutti i Paesi c’è un tracollo di Symbian ma anche iOS sta perdendo quote di mercato. Sul Guardian ci sono dei dati interessanti relativi all’evoluzione degli smartphone (definiti come non piace a me);  i punti che mi hanno colpito sono:

  • Android cresce ad una velocità pazzesca (30% dovunque eccetto in Italia)  e con l’arrivo di diversi terminali sui 100euro è destinato a fare un altro boom
  • la debolezza del mercato italiano: non solo Symbian rappresenta il 50% del mercato (quindi per me vuol solo dire ritardo rispetto ai veri smarphone) ma soprattutto le vendite di smartphone in un mese sono di oltre tre volte inferiori a quelle in UK e comunque più della metà rispetto agli altri Paesi. Anche la famosa leadership mobile dell’Italia è destinata a morire a brevissimo

La tabella mostra i dati del primo trimestre 2011 a confronto con il 2010 (anche se per la precisione si riferiscono ad un periodo di 12 settimane fino al 20 marzo 2011 e 21 marzo 2010).

Smartphone market share, by country

Country/OS
% share, 1Q 2010
% share, 1Q 2011
Change, %
1Q 2011  Smartphones sold (million)

source: Kantar Worldpanel ComTech global consumer panel

Great Britain 3.45
Symbian 26.1 11.4 -14.7 0.39
RIM 17 24.5 7.5 0.84
iOS 39.5 23 -16.5 0.79
Windows 6 2 -4 0.07
Android 8.6 38 29.4 1.31
Other 2.8 1.1 -1.7 0.04
.
Germany 2.75
Symbian 47.3 25.4 -21.9 0.7
RIM 4 3.4 -0.6 0.09
iOS 35.6 24.4 -11.2 0.67
Windows 9.4 3.9 -5.5 0.11
Android 1.7 35.5 33.8 0.98
Other 2 7.4 5.4 0.2
.
France 2.79
Symbian 28.7 15.6 -13.1 0.44
RIM 9.4 12.1 2.7 0.34
iOS 46.5 22.6 -23.9 0.63
Windows 6.1 1.9 -4.2 0.05
Android 6.7 35.8 29.1 1
Other 2.6 12 9.4 0.34
.
Italy 1.04
Symbian 63.2 46.9 -16.3 0.49
RIM 6.9 4.6 -2.3 0.05
iOS 18.8 20.3 1.5 0.21
Windows 6.7 5.9 -0.8 0.06
Android 1.6 18.6 17 0.19
Other 2.8 3.7 0.9 0.04

 

Comunque più che parlare del mercato smartphone vorrei sentirmi dire qualcosa dei terminali che hanno una flat o semi-flat internet, oppure di quelli che pur non avendocela si connettono una volta alla settimana per navigare o vedere la posta. Ma sembra che questi dati non li voglia mettere insieme nessuno.

Sono i quasi 60 milioni di utenti mobile internet in Europa che rappresentano il target di molte aziende e nuovi servizi ancora da inventare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Utilizzo durante il giorno di Ipad, smartphone e PC

Avevo visto tempo fa questa rappresentazione dell’andamento del consumo di news basato sul device.

Ho sempre avuto l’idea che il tablet è sostitutivo del PC/notebook a casa.  L’immediatezza e semplicità di utilizzo rendono le altre modalità antiquate. L’unico motivo per il quale ha senso il computer domestico è dove sono necessarie le prestazioni, ma queste ormai sono un dominio quasi esclusivamente legato al gaming.

Unico dubbio è l’utilizzo di smartphone la sera, mi sembra possibile solo per una certa fascia di età, ma soprattutto non è un utilizzo continuo.

E forse non è neanche tanto diverso se si considerano altre categorie di contenuti. Qui l’analisi era fatta per  le news.

In ogni caso, il modello PC centric è morto, siamo nell’era device centric, il PC diventa uno degli strumenti che vengono utilizzati ma non il primario.

 

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Cambiare o morire, Nokia e Microsoft

L’annuncio dell’accordo Nokia-Microsoft una volta avrebbe fatto veramente scalpore. Oggi, i due ex-leader fanno tenerezza.

Sono i tipici esempi del “piuttosto che cambiare mi sparo”. Lo so che sono un po’ esagerato ma uno dei temi che mi è sempre stato a cuore è la capacità di innovare e cambiare.

Le aziende che arrivano ad essere leader nei rispettivi mercati fanno sempre fatica ad intraprendere dei percorsi di cambiamento, questo è normale. Il dramma avviene quando, nonostante i segnali, la perdita di quote di mercato e le perdite vere e proprie, comunque non si riesca ad implementare un percorso di cambiamento.

Le aziende migliori sono infatti quelle che riescono ad inserire nei normali processi aziendali degli incentivi al continuo miglioramento, nel senso di sviluppare delle modalità che incentivino l’innovazione anche in momenti di non cambiamento. Riuscire a inglobare dei processi di “distruzione creativa” è ovviamente difficile perché la natura umana è tipicamente contraria al cambiamento, soprattutto quando i conti vanno bene.

Quando uscì il Nokia N70 pensai che finalmente si sarebbero dati una sveglia, un telefono così terribile avrebbe senza dubbio smosso le acque. Un mio amico mi fece vedere che spesso quando doveva squillare sembrava che il processore avesse un infarto, non riusciva ad eseguire le operazioni richieste. Poco  è accaduto in tutti questi anni e oggi la scelta di puntare su Windows per differenziarsi dalla massa che va su Android potrebbe

Nel frattempo Nokia è passata dal 36,7% di marketshare al 28,2% che in realtà non è neanche un dato così drammatico se vado a vedere l’incremento fortissimo della concorrenza asiatica. Quello che conta di più sono i margini, se non innovo mi ritrovo sempre di più sulla fascia bassa del mercato, dove valori assoluti e margini si assottigliano.

D’altra parte sull’area Smartphone Nokia può vantare ancora una bella fetta del mercato. Peccato che smartphone non voglia dire nulla, bisognerebbe vedere quelli che hanno una connessione mobile dati, se andiamo a vedere le quote in quest’area (che è quella veramente interessante) la marketshare diventa molto ma molto più piccola, mentre Apple, Android e RIM regnano.

Di chi è la colpa se non si innova ?

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Traffico mobile negli USA

Il consumo del traffico dati su mobile è cresciuto molto in tutti i Paesi.

Nielsen ha appena pubblicato alcuni dati sull’utilizzo della rete dati da parte dei giovani, considerando i due segmenti 13-17 e 18-24. Il periodo è il secondo trimestre 2010, messo a confronto con l’anno precedente.

Mobile broadband USA

E’ interessante vedere che mentre il traffico dati giustamente quadruplica, il consumo di voce scende sensibilmente: i minuti voce consumati in un mese sono scesi del 14% (segmento 13-17). Le ragazze ovviamente mantengono un livello elevato di traffico voce con 753 minuti/mese rispetto ai maschi che sono intorno ai 525 minuti/mese.

Il consumo nei dati è  passato 14 MB to 62 MB (segmento 13-17). La differenza fra maschi e femmine è speculare rispetto al traffico voce: maschi 75MB, femmine 53; ma la crescita è comunque stata elevata per entrambi.

La voce è in discesa per quasi tutte le classi di età, con l’esclusione degli over 55, che sono gli unici a telefonare meno dei teenager.

link al comunicato

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Gli utenti di Foursquare e Gowalla

Indicativamente, oggi gli utenti di Foursquare si avvicinano ai 4 milioni (di presiso 3,6mni), mentre Gowalla è sui 500mila utenti (vedi intervista sul tagliaerbe).

In 3 mesi, Foursquare ha guadagnato quasi 2 milioni di utenti, mentre  Gowalla circa 150mila (erano 340mila a fine giugno). Mi sembrano dati sufficienti a far capire la situazione. E’ anche vero che il mercato non è certo saturato, ci sono ampi spazi di crescita per entrambi e possibilità di sopravvivenza per Gowalla anche se la situazione non dovesse cambiare.

Forse Gowalla dovrebbe lanciarsi su mercati non ancora coperti così bene da Foursquare. Nelle aree dove superi un certo punto critico di base utenti è difficile che un concorrente riesca a crescere, a meno che non succeda (come spesso accade) che gli utenti piuttosto che perdere le offerte trovino il modo di fare check in su entrambe le piattaforme. In questo caso tutti sarebbero contenti..

Foursquare user

Fonte grafici

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Ruolo TV negli USA

Se c’erano dei dubbi sull’evoluzione del ruolo della TV questa ricerca (USA) mostra l’evoluzione delle priorità delle diverse generazioni. Questo non vuol dire che si veda molta meno TV, ma che per tenere attaccate le persone delle nuove generazioni allo schermo bisognerà essere molto bravi… oppure ci si tiene gli scarti che per i pubblicitari non sono il massimo.

Per chi si trova fra i 18 ed i 29 anni il cellulare è lo strumento più importante, per chi ha oltre 65 anni è il telefono di rete fissa ad essere ancora centrale, seguito dalla TV che invece per i giovani si trova al quinto posto dopo cellulari, computer, telefono fisso e banda larga.

Negli Stati Uniti ci sono stati recentemente molti articoli sul rischio per i cable operator proveniente da servizi online come Hulu, Netflix, i vari Set top box che si connettono ad Internet (es Apple TV) ed i nuovi televisori connessi ad Internet basati sulla piattaforma Google TV e simil.

In questi giorni Sony ha fatto vedere i suoi nuovi modelli basati sulla piattaforma TV di Google. La TV avrà sempre di più Internet, nuovi modelli di business in arrivo ?

http://www.youtube.com/watch?v=BtNSAQVB_DM

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TIM App store

In questi giorni è nato l’application store di TIM. Sono disponibili alcune decine di giochi (43) e di applicazioni di produttività (poco meno di 36), poco altro.

Oggi è possibile accedervi solo attraverso il portale wap sul telefono ma a breve dovrebbe essere disponibile anche via Web. In realtà, sul sito dicono dal 31 agosto ma ad oggi non c’è ancora e all’indirizzo www.timstore.it si arriva ad una pagina su Register.it come se fosse un dominio registrato ma non utilizzato, mi viene il dubbio che sia errato il link, non sarà mica www.timstore.tim.it che invece chiede l’autenticazione ?

Mi ha fatto impressione vedere il programma di conversione valute a 12,99 euro, spero abbia delle feature nascoste…

Gli application store sono una realtà e lo saranno sempre più. Apple ha il vantaggio di avere un ecosistema chiuso ed efficiente, mentre tutti il resto del mondo è frammentato.

Questo è un quadro degli App store fatto l’anno scorso, tanto per dare un’idea.

In sostanza hanno realizzato gli application store sono realizzati da diversi attori su diversi mercati, ma le tipologie sono:

  • mobile operator: es. Vodafone 360 e Tim Store
  • platform based: Apple, Blackberry, Android (sebbene poi ogni operatore può creare il suo personale subset del market android)
  • handset based: produttori di hardware come Samsung, ecc.
  • mobile apps aggregator: siti web che raccolgono applicazioni per i telefoni “aperti”, es. con applicazioni Java

Chiaramente la mancanza di uno standard unico ha avvantaggiato Apple e mette in difficoltà chiunque voglia entrare su questo mercato. Delicato soprattutto per i Telco operator che devono tenere conto di tutte le diverse tipologie di device venduti o fare come Vodafone che ha provato a semplificarsi la vita creando il suo ecosistema privato (Vodafone 360).

Gli app store sono comunque una realtà in continua espansione e non solo nel mondo mobile. Per esempio anche i televisori saranno sempre più legati all’application store, oggi con pochi widget ma nel medio periodo con offerte sempre più evolute per la fruizione di contenuti e l’entertaiment (ma non solo). L’editoria è in pieno fermento e la vendita di device per gli eBook non farà altro che spingere anche qui verso app store.

La user experience sarà senza dubbio lo snodo centrale per avere successo, la domanda c’è se l’offerta è in grado di accompagnarla per mano.

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Hulu anche a pagamento

Hulu ha aperto al nuovo modello ad abbonamento qualche giorno fa.

9,99  dollari per accedere alla library estesa di telefilm di ABC, NBC e FOX. Una cosa che mi ha lasciato perplesso è la presenza della pubblicità, sebbene abbastanza limitata, mi aspettavo non ci fosse.

“Hulu Plus is a new, revolutionary ad-supported subscription product that is incremental and complementary to the existing Hulu service.”

Una delle novità più interessanti è quella di poter accedere ai contenuti di Hulu in qualità HD ed anche attraverso altri device , mentre la versione free continuerà ad essere disponibile via web per pc e mac.

“So for all Hulu Plus subscribers, we’ll now stream all native HD content in 720p high definition.”

I device attraverso i quali è accessibile Hulu sono gli Apple e Samsung (Tv e BluRay player connessi ad Internet) ma si aggiungeranno anche le console e altri televisori con conessione Internet.

Chiaramente chiedendo 10 dollari al mese si punta solo alla fascia alta di utilizzatori. Nonostante le feature interessanti, si chiedono dei soldi per vedere contenuti per i quali molto probabilmente si è già pagato (20-40 $ mensili per un cable) e non so quanto il target possa essere di quelli che non hanno la tv via cavo a casa. Ovviamente una fetta di utenti è senza dubbio contenta di poter vedere in ogni instante e dovunque ci si trovi il telefilm preferito.

Se vivessi di telefilm sarebbe comunque conveniente, infatti l’abbonamento annuale ad Hulu mi costerebbe come l’acquisto di 5 cofanetti di serie tv.

Già il fatto che Hulu quest’anno raggiunga un cash flow positivo (così ha detto il CEO) è un miracolo, non so quanti possano vantare un tale risultato in ambito video online. Nel 2009 aveva raccolto 100 milioni di dollari di pubblicità.

Il mercato della tv via cavo se non ricordo male supera ampiamente i 50 miliardi di dollari.

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