Archive for the 'Televisione' Category

Mercato VOD: Netflix, Hulu, YouTube…

Il mercato del video on demand si sta scaldando anche in Europa:

  • Come annunciato alcuni mesi fa, Netflix aprirà in UK ed Irlanda all’inizio del 2012. Poi dovrebbe seguire la Spagna (ha già aperto in America Latina), Francia e anche l’Italia.
  • Amazon ha comprato LoveFilm (UK) all’inizio dell’anno e ha pochi mesi per cercare di raccogliere abbonati prima dell’arrivo di Netflix
  • Google ha lanciato il suo negozio di noleggio film su YouTube un paio di settimane fa e l’altro giorno anche quello per Android (un migliaio di film)
  • Microsoft ha stipulato un accordo un paio di settimane fa che le permetterà di far vedere ai suoi 35 milioni di utenti video su XBOX in 20 Paesi contenuti da PayTV, Cable operator (fra i quali anche Mediaset)

Megavideo rappresenta dal 30 al 50% del traffico in alcuni Paesi nelle ore di punta.

La domanda c’è e non solo di pirateria, l’offerta piano piano si sta organizzando ma ancora si è lontani dall’avere una library completa online come potrebbe/dovrebbe esserci. Semplicità + contenuti = consumatori disposti a pagare.

Uno degli aspetti più interessanti del nuovo mercato video è la modalità di fruizione. Soprattutto in Italia, non si è abituati a vedere che un servizio video sia fruito attraverso una decina di device/decoder che siano TV, Console o altro.

Netflix Hulu

 

In particolare, Netflix è riuscita veramente a portare i suoi contenuti IP sul televisore, mentre Hulu è ancora molto legato al PC . Questo spiega anche il ruolo di Netflix nel traffico IP in US, i dati di qualche mese fa mostravano che il 25% del traffico negli Stati Uniti era legato proprio a Netflix. Avere i contenuti sulla TV accelera il consumo e veramente porta a vedere contenuti di lunga durata .

Tutti questi contenuti video stanno mettendo pressione sulle reti e mostrano la necessità di sempre più gestione delle performance. Si è infatti molto scaldato anche il mercato delle Content Delivery Network che permettono di ottimizzare il delivery dei contenuti, ma non solo. Dato che sto lavorando proprio su questo tema un post approfondito arriverà prossimamente.

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Revenue online, pubblicità, TV e carta stampata

Internet offre contenuti in modo tale che nessun altro media può competere quando sono interessato a qualcosa. Tutt’altro discorso è quando non voglio interazione ma sono interessato ad una fruizione passiva. In questo assomiglia un po’ a leggere i giornali rispetto alla TV: i giornali mi richiedono uno sforzo intellettuale che la TV sta ben attenta ad evitare. Inoltre, la produzione di testi ha una barriera all’entrata vicino allo zero, mentre un video fatto bene, sebbene molto più facile da realizzare di tanti anni fa, non è alla portata di tutti.

Quindi, la carta stampata è senza dubbio la vittima eccellente in questi anni.

Il dato sull’andamento della stampa negli Stati Uniti è chiaro: è più che un crollo, i classified non esistono più, l’online fa numeri ridicoli e la pubblicità su carta è in picchiata.

Questi sono i dati del fatturato digitale degli editori in UK. A parte il Financial Times, nessuno nel 2009 aveva superato i 100 milion di sterline, ma avendo un bacino di utenti mondiale mi viene da dire che il suo risultate è ancora peggiore di quello di tutti gli altri editori e il risultato era un +43% rispetto all’anno precendete, vedremo i risultati nel 2010 ma difficilmente la crescita può continuare su questi livelli. Comunque si tratta di cifre piccole per il mercato UK; nel 2010 la pubblicità online ha superato i 4 miliardi di sterline con una crescita del 13% (IABUK).

Al contrario, la crescita vertiginosa del consumo di Internet ha scalfito in modo solo lieve la TV.

Questo è abbastanza sorprendente, riduzioni della spesa ci sono state, ma se teniamo anche conto che la crisi in questi ultimi due anni si è fatta sentire, non è che abbia perso molto.

Andando a vedere le previsioni della pubblicità negli Stati Uniti si vede a colpo d’occhio come la TV mantenga tranquillamente la posizione mentre la carta stampata si contrae vistosamente. Saranno anche previsioni non condivisibili al 100% ma la situazione è questa.

 

Cosa si può fare ? E’ necessario sperimentare ma anche ricostruire le fondamenta ripartendo da zero; sembra proprio una strada obbligatoria che un editore tradizionale non può essere in grado di fare se non con decisioni drastiche.

Il modello di business non è più quello di vendere notizie di massa, con queste non si crea valore per gli utenti.

Forrester ha provato a chiedere (consumatori europei) che cosa hanno comprato e che cosa compreranno online. Il dato sulle News è devastante: nessuno spende e nessuno le comprerà, punto e fine; si, certo, nelle previsioni le News hanno un 13%, ma le intenzioni di acquisto sappiamo bene che fine fanno. Il dato certo è che dal 2009 al 2010 è sceso dal 4 al 3 la percentuale di quelli che hanno acquistato News, ed in generale questo è avvenuto per tutti i contenuti.

 

 

 

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La Tv connessa: BlobTV e Boxee

In questo periodo ci sono state diverse novità importanti per chi vuole connettere la propria TV. La più importante è senza dubbio stato il lancio della Hybrid BlobBox, sia perché è un bel prodotto, sia perché è nato in Italia.

Ci sono alcuni punti di forza che rendono la Blobbox interessante: primo, la presenza di due receiver per il digitale terrestre in HD che permettono di registrare un programma e guardarne un altro; secondo, la possibilità di accedere ai contenuti su PC o su chiavette/hard disk per vederli sul televisore; terzo, accedere a contenuti (per esempio web tv, radio) e servizi (email) online direttamente dalla TV.

Non è presente un hard disk interno ma è possibile collegarne uno. Ci sono 3 porte USB e una porta eSATA. E’ possibile sfruttare servizi Internet e svilupparne di nuovi, dato che la piattaforma è in grado di accedere a siti in HTML+Javascript. Inoltre, supporta numerosi formati video per la riproduzione compreso MKV.

Il video della blobbox

Da oggi è in vendita anche la Boxee, prodotti atipico, dato che il suo software può essere scaricato gratuitamente e quindi, se si hanno le competenze, ci si può creare da soli un set top box evoluto. Era atteso da tempo ed è senza dubbio uno dei progetti più interessanti di connessione ad Internet della TV.

Ovviamente c’è stata anche l’introduzione della Apple TV con contenuti video per l’Italia. Se si vive solo di Apple e iTunes l’esperienza d’uso vince su tutto, poco da fare.

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Ruolo TV negli USA

Se c’erano dei dubbi sull’evoluzione del ruolo della TV questa ricerca (USA) mostra l’evoluzione delle priorità delle diverse generazioni. Questo non vuol dire che si veda molta meno TV, ma che per tenere attaccate le persone delle nuove generazioni allo schermo bisognerà essere molto bravi… oppure ci si tiene gli scarti che per i pubblicitari non sono il massimo.

Per chi si trova fra i 18 ed i 29 anni il cellulare è lo strumento più importante, per chi ha oltre 65 anni è il telefono di rete fissa ad essere ancora centrale, seguito dalla TV che invece per i giovani si trova al quinto posto dopo cellulari, computer, telefono fisso e banda larga.

Negli Stati Uniti ci sono stati recentemente molti articoli sul rischio per i cable operator proveniente da servizi online come Hulu, Netflix, i vari Set top box che si connettono ad Internet (es Apple TV) ed i nuovi televisori connessi ad Internet basati sulla piattaforma Google TV e simil.

In questi giorni Sony ha fatto vedere i suoi nuovi modelli basati sulla piattaforma TV di Google. La TV avrà sempre di più Internet, nuovi modelli di business in arrivo ?

http://www.youtube.com/watch?v=BtNSAQVB_DM

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Cosmo

E’ da vedere la trasmissione di Luca De Biase che è andata in onda sabato sera. La prima puntata di qualsiasi trasmissione è da considerarsi una beta, difetti se ne possono trovare ma non sono rilevanti.

Il punto è che la televisione dovrebbe avere tutti i giorni una puntata di Cosmo e invece non c’è molto da vedere.

Per rivederla questo è il link a RAI Replay per vedere Cosmo, probabilmente passati i sette giorni questo link non funzionerà più

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Delusione Apple TV

Non sono mai stato un grande fan dei prodotti Apple a causa delle forti limitazioni ma mi sembrava che il vento fosse un po’ cambiato e mi aspettavo qualcosa di più sul fronte video.

Ad oggi Apple TV è un oggetto senza senso, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti.

Vediamo i punti deboli:

- nessuna porta USB e nessuna possibilità di collegare il proprio iPod direttamente
- formati video supportati: H.264 up to 720p; MPEG-4; M-JPEG. Forse è un device del 2005 e non se ne sono accorti ?
- no full HD

Capisco che si voglia fare un prodotto di massa e che sia legato mani e piedi all’ecosistema Apple ma l’iPhone le sue belle feature avanzate ce le ha, ed è per questo che ha vinto, non solo perché si attacca all’ecosistema della mela. Inoltre, i contenuti acquistabili sono pochi già negli USA, al di fuori è proprio una miseria.

Per esempio maxtor/seagate e western digital vendono degli oggetti simili, cioè che mi permettono di vedere contenuti sulla TV provienienti dalla mia library. A Milano li ho visti in vendita nei negozi a 99 euro (senza il modulo opzionale WiFi).

Vediamo per esempio i formati supportati da quello seagate:

  • Video: MPEG-1, MPEG-2 (VOB/ISO), MPEG-4 (Xvid), DivX®, DivX HD+, Xvid HD, AVI, MOV, MKV, RMVB Real Media, AVC HD, H.264, WMV9, VC-1, M2TS, TS/TP/M2T
    • Video Resolutions: NTSC 480i/480p, PAL 576i/576p, 720p, 1080i, 1080p
    • Subtitles: SAMI (smi), SRT, SUB
  • Audio: AAC, MP3, Dolby® Digital, DTS, ASF, FLAC, WMA, WMA Pro, LPCM, ADPCM, WAV, OGG
    • Playlist: M3U, PLS
  • Photo: JPEG files (up to 20 megapixels), MJPEG, BMP, GIF, PNG, TIFF

Inoltre, posso accedere a contenuti web come per esempio:

  • Netflix
  • YouTube
  • Paramount
  • vTuner
  • Mediafly
  • Picasa
  • Flickr
  • Video Feeds (RSS)
  • Text Feeds (RSS)
  • Finance Widget
  • Weather Widget

Anche in questo caso alcuni servizi fuori dagli USA non sono utilizzabili.

Ah si mi ero dimenticato che come foto Apple supporta solo Jpg, Gif e Tiff.

Beh insomma una delusione ma chiaramente sono io troppo esigente. Forse è meglio prendersi un MacMini se non fosse così caro…

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Hulu anche a pagamento

Hulu ha aperto al nuovo modello ad abbonamento qualche giorno fa.

9,99  dollari per accedere alla library estesa di telefilm di ABC, NBC e FOX. Una cosa che mi ha lasciato perplesso è la presenza della pubblicità, sebbene abbastanza limitata, mi aspettavo non ci fosse.

“Hulu Plus is a new, revolutionary ad-supported subscription product that is incremental and complementary to the existing Hulu service.”

Una delle novità più interessanti è quella di poter accedere ai contenuti di Hulu in qualità HD ed anche attraverso altri device , mentre la versione free continuerà ad essere disponibile via web per pc e mac.

“So for all Hulu Plus subscribers, we’ll now stream all native HD content in 720p high definition.”

I device attraverso i quali è accessibile Hulu sono gli Apple e Samsung (Tv e BluRay player connessi ad Internet) ma si aggiungeranno anche le console e altri televisori con conessione Internet.

Chiaramente chiedendo 10 dollari al mese si punta solo alla fascia alta di utilizzatori. Nonostante le feature interessanti, si chiedono dei soldi per vedere contenuti per i quali molto probabilmente si è già pagato (20-40 $ mensili per un cable) e non so quanto il target possa essere di quelli che non hanno la tv via cavo a casa. Ovviamente una fetta di utenti è senza dubbio contenta di poter vedere in ogni instante e dovunque ci si trovi il telefilm preferito.

Se vivessi di telefilm sarebbe comunque conveniente, infatti l’abbonamento annuale ad Hulu mi costerebbe come l’acquisto di 5 cofanetti di serie tv.

Già il fatto che Hulu quest’anno raggiunga un cash flow positivo (così ha detto il CEO) è un miracolo, non so quanti possano vantare un tale risultato in ambito video online. Nel 2009 aveva raccolto 100 milioni di dollari di pubblicità.

Il mercato della tv via cavo se non ricordo male supera ampiamente i 50 miliardi di dollari.

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E’ l’ora della Google TV

Come anticipato da più parti, ieri Google ha annunciato la sua piattaforma dedicata all’integrazione di Internet nei TV set.

Quello che mi preoccupa è che ci sono troppe teste nel progetto: Google, Sony, Intel, Logitech. Questi partner quale ruolo avranno concretamente non l’ho ancora ben capito, mi devo studiare un po’ gli annunci.

Senza dubbio, uno dei punti più deboli è il controllo dell’esperienza Internet attraverso un telecomando, che è influenzato dalla modalità di presentazione sullo schermo e dal telecomando,  quest’ultimo sarà uno dei punti critici e sembra che sarà un sistema aperto. Aver la possibilità di cambiare il proprio telecomando del televisore o poter utilizzare altri device che ho già potrebbe essere un bell’elemento di sviluppo di servizi/applicazioni. Se ho capito bene si potrà utilizzare un telefono Android, vedremo con quali capacità.

Google riuscirà a portare il suo application store sulla TV ? Sarebbe uno dei pochi ambiti dove Apple viene sorpassata, oppure semplicemente Apple sa che l’iPad è il cavallo da far correre, anche perché se la tua fonte di revenue è il device, il modello Google TV non è certo interessante.

Gizmodo ha giustamente evidenziato una frase detta dal CEO di Sony : “When you beat Apple, you dominate. New definition.”

Il sito di Google TV

L’annuncio ufficiale

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