Gli editori devono cambiare, RCS guida ?

Il mondo è cambiato, non ci vuole un genio per capirlo, ma la lettera di De Bortoli di oggi mostra come ci siano ancora persone che non ne vogliono sapere. Da leggere !

Dalla lettera di De Bortoli di oggi

Non è più accettabile che parte della redazione non lavori per il web o che si pretenda per questo una speciale remunerazione. Non è più accettabile che perduri la norma che prevede il consenso dell’interessato a ogni spostamento, a parità di mansione. Prima vengono le esigenze del giornale poi le pur legittime aspirazioni dei giornalisti. Non è più accettabile che i colleghi delle testate locali non possano scrivere per l’edizione nazionale, mentre lo possono tranquillamente fare professionisti con contratti magari per giornali concorrenti. Non è più accettabile l’atteggiamento, di sufficienza e sospetto, con cui parte della redazione ha accolto l’affermazione e il successo della web tv. Non è più accettabile, e nemmeno possibile, che l’edizione Ipad non preveda il contributo di alcun giornalista professionista dell’edizione cartacea del Corriere della Sera. Non è più accettabile la riluttanza con la quale si accolgono programmi di formazione alle nuove tecnologie. Non è più accettabile, anzi è preoccupante, il muro che è stato eretto nei confronti del coinvolgimento di giovani colleghi. Non è più accettabile una visione così gretta e corporativa di una professione che ogni giorno fa le pulci, e giustamente, alle inefficienze e alle inadeguatezze di tutto il resto del mondo dell’impresa e del lavoro.

Il cambiamento è sempre difficile, ma è anni che i giornali dovrebbero essere fatti da una sola redazione, quella online, il cartaceo dovrebbe semplicemente essere un riassunto della giornata precedente, un approfondimento di alcuni temi.

Una volta si sarebbe detto, facciamo prepensionamenti e cambiamo, ma oggi i tempi sono stretti non posso aspettare che vadano in pensione le persone che non sono in grado di adeguarsi al cambiamento.

Sarà interessante vedere come se la cava un editore come RCS alle prese con un cambiamento simile. I giornalisti sono stati troppo protetti in passato, i responsabili IT hanno sempre avuto problemi per introdurre anche le innovazioni più banali, è arrivata l’ora di cambiare ?

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Dal decennio del Social a quello del Gaming ?

Sempre di più si utilizzano i concetti legati al gioco per influenzare il comportamento.

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Nuovo App store di Intel: AppUp

Il dilagare degli App store non significa che ci sia un mercato infinito, anzi vedo nero per tante iniziative.

Uno degli ultimi è quello di Intel dedicato alle applicazioni ovviamente per PC con target principale i netbook.  Può avere veramente possibilità di successo ? Apple ha un mercato che è un vero ecosistema, quindi un aggregatore ha senso, ma per il mondo PC dove tutta la Rete è un brulicare di software ed applicativi gratuiti o a pagamento ha senso ?

Asus preinstallerà il client sui suoi computer. Se Intel avesse il supporto di numerosi produttori di hardware (HP e Dell non ce li vedo proprio) potrebbe veramente diventare un punto di riferimento per chi debba cerca un’applicazione, ma la vedo difficile.

Oltre al mondo strettamente PC/Win, AppUp offre applicazioni anche per la distribuzione di Linux realizzata da Intel per i Netbook che si chiama Moblin.

Ci sono comunque alcuni punti che ho apprezzato, come per esempio il fatto di potervi accedere senza alcuna registrazione preventiva (si, nulla di fenomenale), la possibilità di annullare l’acquisto entro le successive 24 ore, molto utile, oppure la possibilità di installare il software su 4 computer (mi aspettavo di peggio).

La piattaforma è ancora da completare in alcuni dettagli, come per esempio il fatto che si debba mandare una mail per poter cambiare la propria mail di riferimento e non è gestito il multiutente dallo stesso PC (ogni PC non può avere più di un utente di AppUp).

Vediamo se si inventano qualcosa per attirare sviluppatori ed utenti.

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Search ADV di Twitter più sofisticato

La pubblicità delle ricerche su Twitter diventa più sofisticata e tiene conto delle persone e dei brand che seguiamo, peccato, ma d’altra parte devono pur mangiare in qualche modo…

via techcrunch

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Facebook: i numeri in Italia

Nonostante si parli dappertutto di Facebook, mi continua a capitare di dover dare numeri e indicazioni su chi lo usa.

Nella maggior parte dei casi mi si dice che in Italia gli utenti di FB sono uno o due milioni e sotto i 25 anni.

In Italia sono 16 milioni (siamo il sesto Paese per numero di utenti) e la classe di età 25-44 anni rappresenta quasi il 50% degli utenti. I dati sono presi da checkfacebook

Utenti totali 515 milioni, i primi 10 Paesi per utenti sono:

1. United States 133,925,380
2. United Kingdom 28,003,500
3. Indonesia 27,800,160
4. Turkey 23,833,140
5. France 19,284,420
6. Italy 16,706,640
7. Philippines 16,675,160
8. Canada 16,465,260
9. Mexico 15,483,640
10. India 13,580,100
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Mercato home video 2010

E’ stato presentato alcuni giorni fa il nuovo rapporto Univideo sul mercato home video in Italia.

Nel 2009 è sceso di quasi il 18% a quota 680 milioni di euro. Sono stati soprattutto il canale edicola ed il noleggio ad avere le cadute più importanti, rispettivametne -23% e -28,6%. Negli ultimi anni il canale edicola ha zoppicato, mentre dal 2004 al 2007 era stato quello con la crescita maggiore e aveva realmente sostenuto il mercato.

Gli unici valori positivi si trovano nel segmento Blu-ray, ma i numeri sono ancora irrisori (21 mni di euro totali).

Il mercato fondamentalmente si è assestato sui livelli di sette anni fa, infatti nel 2003 il giro d’affari era molto simile ad oggi sebbene con una maggiore rilevanza della vendita.

Le catene di noleggio sono sempre meno presenti. Esistono alcuni servizi di streaming video e altri ne stanno nascendo ma saranno necessari ancora alcuni  anni per superare questa fase di transizione dove mancano sia le library digitali decenti (come numero di titoli) sia una presenza massiccia presso le famiglie di device e tv set che permettano lo streaming diretto.

Questa è la sintesi del Rapporto

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I vantaggi delle nuove reti NGN per anziani e disabili

Spesso quando si parla di nuove reti in fibra ci si chiede che cosa servano tutti quei megabit di banda. In questo report dell’OFCOM si parla dell’impatto delle nuove reti in fibra (e NGN in generale) per gli anziani e per i disabili.

Sono stati analizzati alcuni trend lato tecnologie per capire quale impatto avranno su target di utenti spesso ignorati. Le aree analizzate sono:
a. Cloud computing;
b. Software as a service;
c. Personalised interfaces;
d. Ubiquitous mobile;
e. Multi-modal/high-presence display systems.

Per definire tutta una serie di servizi avanzati che potranno essere erogati si parla Next Generation Services e di soluzioni di accessibilità avanzata.

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Vantaggio competitivo delle Nazioni ? L’istruzione.

Tanto per non scordarci mai che viviamo nel Paese più sviluppato del terzo mondo e questo è senza dubbio il diretto risultato del livello d’istruzione.

Non c’è bisogno di andare a vedere l’imbarazzante distanza con gli altri Paesi per quanto riguarda i laureati, basterebbe vedere i diplomati.

I laureati:


Il Rapporto OCSE completo si trova qui

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