Google, FCC e le frequenze mobili

Oggi la FCC, che gestisce la regolamentazione nelle TLC negli Stati Uniti, si pronuncerà sulla modalità di assegnazione di alcune frequenze che si renderanno disponibili fra un paio di anni (frequenze utilizzate oggi da canali televisivi ma che col passaggio al digitale saranno liberate).

L’interesse verso queste frequenze è anche a causa della loro lunghezza d’onda che le rende ideali per i servizi wireless.

Google ha chiesto che ci sia l’obbligo di rivendita dello spettro per chi acquisterà le licenze. Una specie di unbundling per operatori alternativi per poter offrire servizi mobili agli utenti.

Chiaro che il business di Google si basa sul tempo dedicato ad Internet, più persone passano più tempo, più il suo fatturato potenziale si incrementa. E’ vero che maggiore flessibilità/varietà nell’offerta migliora le possibilità di crescita di un mercato, ma chi investe è meno incentivato a creare servizi se pensa di non avere un ottimo ritorno … il solito dilemma… anche se è chiaro che gli operatori in generale hanno rallentato lo sviluppo dei servizi mobili (dati), almeno fino ad oggi.

Google ha offerto 4,6 miliardi di dollari per un terzo dello spettro che sarà messo all’asta ma vuole l’apertura delle reti.

Vedremo come l’FCC si districherà… mi immagino gli uomini di lobbying che lavoraccio abbiano avuto in questi giorni.

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