Osservatorio NGN Anfov

Ieri pomeriggio sono stato all’incontro dell’Osservatorio NGN di Anfov dove si è parlato del futuro delle reti di accesso in fibra, delle regolamentazioni possibili, degli investimenti e dei ritorni sugli stessi.
Interessanti le presentazioni e le diverse riflessioni emerse; ne segnalo solo alcune:

  • storicamente, le infrastrutture di rete vengono rinnovate ogni vent’anni, quindi è normale attendersi un refresh tecnologico nei prossimi anni. Questa è la prima volta che gli investimenti non devono essere realizzati da un monopolista controllato dallo Stato, che ovviamente aveva degli obiettivi di lungo periodo (molto più lungo) e un interesse a sviluppare esternalità positive sul Sistema Paese, rispetto ad un’azienda con azionisti privati: una differenza non da poco;
  • la maggior parte dei progetti NGN esteri puntano a reti FTTH con investimenti notevoli: Verizon 13,8 mld €, NTT 37 mld €, France Telecom 2,9 mld € e Free 1 mld €. La spesa per ogni building parte dai 250 euro di Free ai quasi 800 di NTT e Verizon, passando per circa 600 di FT, con orizzonti temporali leggermente diversi ma soprattutto condizioni di mercato molto differenti. Verizon se la deve vedere con gli operatori di tv via cavo che sono in grado di portare servizi video e di TLC ai propri utenti con rete alternativa al Telco operator; in Giappone NTT investe anche in ottica Paese visto che il 30% dell’azionariato è ancora in mano statale; in Francia, FT è costretta ad investire a causa della pressione competitiva di Free che ha 2,5 mn di utenti BB a marzo 2007 ed un’offerta Triple Play a 29,99€ che ha definito lo standard di riferimento in Europa;
  • la sperimentazione della NGN per Telecom Italia è comunque iniziata con l’accordo, di pochi giorni fa, con Metroweb per lo sfruttamento della rete in fibra di Milano – contratto da 50 milioni di euro per il diritto di utilizzo per 15 anni – e, se non sbaglio, si inizia con 70.000 edifici, accesso a 50Mbps FTTB + Vdsl.

Tutte le discussioni sugli investimenti sono molto interessanti, ma la questione si riduce a una domanda che non ha una risposta certa (almeno per ora): quali sono i ritorni previsti da questi investimenti in fibra ottica sull’accesso quando i Telco perdono sempre di più il controllo dei servizi che viaggiano sulla propria rete ? Il tema della Net Neutrality non è stato affrontato ma è chiaro che è nella testa di tutti gli operatori che vedono incrementare il traffico (Internet) senza vantaggi proporzionali per le loro casse come in passato per la telefonia.

Infine, è chiaro che ci saranno dei risparmi notevoli (opex) quando sarà chiusa la vecchia rete trasmissiva ma i tempi non sono certo brevi, oltretutto tutti gli investimenti realizzati dagli OLO per l’unbundling devono essere ammortizzati prima che accada tutto ciò.

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