Archive for the 'Modelli di business' Category

La Gazzetta a pagamento

RCS recentemente ha avviato un sondaggio per valutare un modello a pagamento per i contenuti della Gazzetta dello Sport. Sembra che l’idea sia di mettere la home page sarebbe free ma gli approfonimenti a pagamento.

Non so quanti utenti abbiano partecipato all’indagine e sarei curioso di vedere i risultati, anche se normalmente non sono molto affidabili.  Difficilmente si risponde in modo coerente se ci viene chiesto come e quanto saremmo disposti a pagare per un servizio.

Share
Comments Off


La televisione come non l’abbiamo mai vista

10YahooTVWidget

Il 2010 sarà l’anno della televisione ? Sembra di si.

Ormai do per scontato che è finita l’era del PC, invece il televisore è sempre più oggetto di studio per dargli nuova linfa. Dal 3D, all’Internet Connected TV si vuole provare a sfruttare la sua pervasività assoluta, soprattutto in Italia.

Negli Stati Uniti sono stati venduti oltre un milione di TV che possono accedere ad Internet, non moltissimi ma siamo all’inizio. Non conosco il dato relativo ai set top box che rendono possibile sfruttare la TV per l’accesso Web e come media center.

Fra soluzioni dei produttori di televisori, over the top TV, set top box dei Cable e dei Telco, nei prossimi anni assisteremo alla carica per occupare lo schermo più grande presente nelle case.

Gli accordi e le funzionalità previste dai televisori sono le più svariate; a parte lo scontato sviluppo dell’Home Video, il gaming è l’altra area molto in fermento. Avere skype e paypal a disposizione sulla TV che impatto avranno ?

10SkypeonTV

Share
Comments Off


Apple e l’inarrestabile iPhone

Fa impressione vedere come il business dell’iPhone in poco tempo abbia quasi raggiunto tutto il giro d’affari dell’iPod + iTunes. I dati del terzo trimestre Apple sono stati molto buoni

iPhone 2,3 miliardi di dollari (prodotti e servizi): +185%. 7 milioni di iPhone commercializzati nell’ultimo trimestre. In Italia sono scarseggiati negli ultimi mesi, con liste d’attesa anche abbastanza lunghe. Quanti ce ne saranno oggi da noi ? A me risulta più di un milione, ma non ho dati ufficiali.

iPod 1,5 miliardi di dollari: -8%

iTunes 1 mld $: +22% (in Italia mi risultano pochi milioni di euro di giro d’affari ma non ho gli ultimi dati aggiornati)

Una questione per me ancora aperta è se iTunes ha mostrato il nuovo modello di business della musica. A mio parere ancora no. Nel senso che fino a quando iTunes è in pari e tutto l’utile proviene dalla vendita di iPod e iPhone significa che l’industria musicale non ha ancora trovato un modello di business sostenibile.

E’ chiaro che fino a quando non si creerà una piattaforma unica per la gestione dei pagamenti, Apple avrà mano libera sul mercato.

Share
* Lascia un commento(1)


Contenuti online e modelli di business

Negli ultimi giorni ci sono stati due diversi convegni (a Roma e a Milano e ogi c’era anche LibrInnovando ma non sono riuscito a muovermi) sui contenuti digitali ed il problema della loro valorizzazione online.

Sembra che manchino ancora le idee e la chiarezza di visione sull’evoluzione dei contenuti digitali. Ce la si prende con Google, si pensa di far prelevare a chi offre le connessioni una tassa sui contenuti, ma poche proposte concrete per poter afruttare i nuovi media per vendere i propri contenuti.

Forse sono un po’ insofferente, ma queste argomentazioni mi sembrano andare avanti da troppo tempo, ci vuole chiarezza. Si prenda una strada che abbia un senso e si vada avanti.

Le modalità di monetizzazione dei contenuti si stanno sviluppando in un modo o nell’altro, e chi perde tempo a parlare senza sapere e sparare frasi senza senso su modelli irrealizzabili dovrebbe fermarsi e ragionare.

Per esempio, perché non pensare ad una modalità di gestione dei micropagamenti, il primo novembre parte (dovrebbe) la nuova direttiva europea (Payment Service Directive) e non mi risulta che in Italia ci sia qualcuno del mondo dei contenuti che si stia muovendo (e magari ogni tanto può essere utile unirsi) in modo strutturato per valutare come sviluppare una piattaforma di pagamenti condivisa e accettata.

Saremo costretti ad appoggiarci tutti su iTunes, Paypal & C. ? Non ci sono soluzioni alternative ?

Share
Comments Off


Internet ruba spazio alla TV ?

E’ ormai qualche anno che si parla di questo argomento, ma alla fine non sembra che questo succeda.

Anche nell’ultimo rapporto Nielsen sugli Stati Uniti, emerge che la TV continua per la sua strada mantenendo degli ottimi livelli di audience.

Monthly Time Spent in Hours:Minutes Per User 2+
Activity 2Q 09 1Q 09 2Q 08 % Diff Yr to Yr
(2Q 09 to 2Q 08)
Absolute Diff Yr to Yr
(2Q 09 to 2Q 08)
Watching TV in the home* 141:03 153:27 139:00 1.5% 2:02
Watching Timeshifted TV* 7:16 8:13 6:05 19.5% 1:11
Using the Internet** 26:15 29:15 26:29 -0.9% 0:14
Watching Video on Internet** 3:11 3:00 2:12 45.5% 0:59
Mobile Subscribers Watching Video on a Mobile Phone^ 3:15 3:37 3:37 -10.0% 0:22
Source: The Nielsen Company

Quindi sembrerebbe che semplicemente che la pubblicità, come è sempre accaduto, segue l’andamento dei cicli economici; vediamo se con la ripresa del prossimo anno (se ci sarà) come si comporterà.

Internet ad oggi rappresenta soprattutto un problema per gli editori cartacei: se non ci si è creati un nocciolo duro di lettori attraverso una pubblicazione di qualità è dura, non si può combattere Internet che con l’approfondimento, l’informazione verticale e soprattutto di altissima qualità.

Per la TV i tempi saranno più lunghi ed il punto centrale sarà l’evoluzione della TV Internet  Enabled. I widget per i televisori sono una realtà dietro l’angolo per il mercato di massa.

Negli Stati Uniti chi ha la TV via cavo o IPTV inizia a vedere la gara dei fornitori ad inserire widget sui set top box per far accedere a servizi Internet (vedere il servizio Fios). Oltre al fatto che iniziano ad essere offerti anche servizi a 100 Mb, ma con prezzi abbastanza elevati. Se ho Hulu sulla televisione e sul PC dove preferisco vedere i contenuti video ? Non mi sembra ci siano dubbi (a parte per qualche amico di mia conoscenza che ha lo schermo del PC molto più ampio di quello della TV).

Share
Comments Off


MVNO: Noverca, ERG & Conad.

In Italia, gli operatori mobili virtuali iniziano ad essere un numero elevato; ad oggi sono 17, quindi abbiamo superato i 20 operatori mobili e per la prima volta è stata annunciata la chiusura di un operatore del mondo retail che è Conad.

Dal 1 Novembre verrà chiuso il servizio di Conad, gli utenti sono invitati a fare cambio di operatore ma se ho capito bene, rimborsano anche il credito residuo sulla SIM.

Alcuni molto di nicchia e verticali come quelli etnici che oltretutto mi sono sempre sembrati i più interessanti grazie alla loro forte verticalizzazione e utilità immediata e facilmente valutabile per il cliente.

Un buona fetta degli operatori mobili lo si può collocare come estensione di aziende retail. Anche se si tratta di business completamente differenti, sia la GDO che le Poste hanno la caratteristica di avere una forte presenza territoriale. Poste ha senza dubbio grandi potenzialità: un brand non certo fantastico ma almeno affidabile, distribuzione e tariffe fra le migliori.

Nella schiera degli ultimi arrivati, penso ad ERG e Noverca,  sono anch’essi associabili ad operatori legati ad una rete vendita, sebbene anche in questo caso in ambiti completamente differenti.

Il commitment di ERG sembra essere limitato, un po’ un esperimento, Tiscali quasi si fa fatica a sapere che esiste.

Noverca  sembra molto focalizzata ma non vedo grandi economie con il loro mondo bancario, può essere che abbiamo un cospicuo numero di clienti interessati a fare operazioni in mobilità e per gli altri servizi vedo alcune cose interessanti ma anche costi rilevanti per gli utenti.

Insomma, tanto rumore per nulla ? Sembra di si, soprattutto dopo aver verificato che l’ARPU medio (a fine 2008) era sui 5 euri/mese .

Gli MVNO avranno nuovo impulso dalla normativa sulla moneta elettronica che incombe ?
Senza ombra di dubbio, le opportunità sono elevate, in questo caso soprattutto per il mondo retail. La possibilità di gestire un borsellino elettronico può dare libero sfogo alle possibilità di sviluppo delle carte fedeltà e alle attività di co-marketing.
Vedremo se avranno delle buone idee.

Share
Comments Off


Il sistema operativo di Google

Qualche ora fa Google ha annunciato ufficialmente che nella seconda metà del 2010 ci saranno computer dotati del suo sistema operativo che si chiamerà Chrome OS. In realtà si parla di Netbook, che almeno inizialmente saranno i primi a montarlo, ma è previsto l’utilizzo anche nei desktop.

Una mossa molto aggressiva, con la quale non ho ancora capito dove si voglia arrivare. Perché lanciare un altro Linux ? Se lo scopo è avere tutte le applicazioni via browser a cosa serve controllare lo stack che sta sotto ?

Sembra che lo scopo sia offrire un OS puntando su alcune caratteristiche come la velocità di boot ed in generale snellezza del sistema e  la sincronizzazione online dei dati/backup. Ma siamo sicuri che si possa dare un’esperienza migliore dei sistemi PC e Apple ? E’ vero che Linux ha molti vantaggi ma ancora non è pronto per essere un sistema utilizzabile da una fetta cospicua dei consumatori.

Nell’annuncio si parla anche della sovrapposizione fra Android e questo nuovo sistema operativo, ma sono evidentemente per due target differenti.

Vedremo cosa combinano…

Share
Comments Off


Industria dei contenuti: crisi o no ?

L’industria della musica è veramente in crisi ? Senza dubbio ha goduto di rendite per anni ed oggi sconta un processo di distruzione del valore, come in tanti mercati legati ad Internet e non è certo facile gestire la transizione.

Ci sono da anni molte discussioni sull’argomento (vedi di recente quintarelli) e ancora per molto se ne parlerà (se ne dovrà parlare).

Dato un mercato dove lo scambio illegale è diventata non solo la modalità meno costosa ma anche – soprattutto ! – quella più immediata, sembra che proprio il modello di business di chi vive di musica deve cambiare.

Si torna agli inizi, quando i cantanti guadagnavano sulla base di quanto tempo dedicavano ad andare in giro per il mondo a cantare ?

Il Rapporto IFPI parla di un 95% di download illegale. Il digitale vale solo il 20% del fatturato dell’industria musicale.

Inoltre, come dice bene Stefano, anche il mondo dell’entertainment è cambiato. Il tempo dedicato ad ascoltare la musica si è senza dubbio ridotto con Internet, o comunque è cambiato. I consumi si sono spostati senza dubbio sul gaming, che è una delle poche industrie che continua a crescrere con forza. D’altra parte 10 anni fa non si sarebbe pensato che ci sarebbero stati 12 milioni di giocatori diposti a pagare 12 euro al mese per un gioco (un dato sul gaming).

Per quanto riguarda i contenuti giornalistici, il grande problema è stato sottovalutare la necessità di uno standard mondiale per i micropagamenti. Se 10 anni fa avessero iniziato a trovare una soluzione forse oggi sarebbe più facile convincere a pagare pochi cent per un contenuto e i navigatori si sarebbero abituati a dare pochi spiccioli per leggere un contenuto di qualità. Invece, soprattutto sull’online, gli editori hanno riempito di spazi i loro portali con informazioni e pattume vario che ne hanno ridotto il prestigio senza portare grandi benefici economici. E senza qualità su Internet hai perso in partenza. Sei uno come altri migliaia che riportano le poche righe di una informazione standard e senza commento serio e senza un minimo di ricerca/inchiesta che è l’unica cosa che dovrebbe veramente contraddistinguere un giornalista da un navigatore/blogger a tempo perso. D’altra parte fare giornalismo di qualità in un Paese dove si può parlare poco e di pochi, diventa difficile.

In definitiva, si dovrà raggiungere proprio il fondo prima di rivedere la luce. E la questione dei micropagamenti rimane sul piatto, nonostante ci si aspetti un forte scossone dall’introduzione della nuova direttiva europea sulle payment institutions che permetterà a molti operatori di diventare gestori di moneta elettronica in modo più semplice rispetto al passato.

Share
Comments Off


« Previous PageNext Page »