Concentrazione nelle Telcos

Il processo di concentrazione del mercato delle telecomunicazioni non si ferma più.

In alcuni casi si tratta di non far morire qualche player, in altri per guadagnare quote di mercato; non so quanti siano i vantaggi portati da questi movimenti di mercato a noi clienti.

France Telecom difficilmente potrà acquistare TeliaSonera (come ricorda Stefano alcuni Paesi ci tengono alle proprie reti). Invece Verizon si è acquistato un “piccolo” operatore mobile specializzato nelle aree rurali con 13,2 milioni di abbonati, portando il suo pacchetto clienti a oltre 71 milioni di abbonati. Ricordiamoci che Verizon vuol dire Vodafone (al 45%). Vodafone, fra le altre, si è già comprata Tele2 in Italia e Spagna, Perlico (rete fissa) in Irlanda, Arcor (rete fissa) in Germania, Zyb (applicazioni per mobile) in Danimarca e molti scommettono sull’acquisto di Tiscali. In Europa è chiaramente più orientata alla rete fissa, che è il nuovo da sviluppare.

Invece negli USA, dopo l’annuncio di Verizon, ci si aspetterebbe la conferma dell’acquisto di Sprint da parte di T-Mobile (deutsche telekom), da tempo in ballo. Deutsche Telekom si era comprata il 20% di OTE (il più importante operatore in Grecia) qualche mese fa che a sua volta ha un operatore in Bulgaria e nel 2007 le attività di Orange dei Paesi Bassi.

Insomma, nonostante nel settore delle telecomunicazioni ci siano tanti soldi – molti di più anche rispetto alla televisione -  sembra che siano solo pochi quelli che riescono a sopravvivere e creare valore per l’azienda e per i clienti. Speriamo solo che queste concentrazioni servano a miglioare il mercato e a permetttere ai regolatori di essere più duri, invece che più morbidi. Capisco “regalare” per far sopravvivere operatori, ma ad un certo punto si può anche pensare ai consumatori e chiedere più efficienza agli operatori.

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